La forza delle parole: come riconoscere e affrontare la violenza verbale

La violenza non è solo fisica: le parole possono essere armi devastanti che lasciano segni invisibili ma profondi.

La violenza verbale e psicologica è una delle forme più subdole di abuso, spesso difficile da riconoscere sia per chi la subisce sia per chi osserva dall’esterno.

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è fondamentale accendere un riflettore su questo tema, fornendo strumenti concreti per identificarla, contrastarla e prevenirla.

Cos’è la violenza verbale e psicologica: una definizione necessaria

Quando si parla di violenza, si tende spesso a pensare solo a quella fisica, ma il linguaggio può essere una delle forme più potenti di abuso. La violenza verbale e psicologica si manifesta attraverso atti che mirano a minare la sicurezza, l’autostima e la serenità della vittima. Può includere insulti, sarcasmo distruttivo, manipolazioni emotive, controllo eccessivo, umiliazioni pubbliche e minacce, anche implicite.

Per esempio, una frase come “Senza di me non sei niente” è un classico esempio di violenza psicologica che mina l’autostima e rende la vittima dipendente dall’abusante.

Un dato preoccupante fornito dall’Istat rivela che il 46,1% delle donne italiane ha subito violenza psicologica da parte di un ex partner, evidenziando come spesso questa forma di abuso sia legata a relazioni intime e familiari. Questa violenza non lascia lividi visibili, ma i suoi effetti sono profondamente invalidanti.

I segnali invisibili: come riconoscere la violenza verbale

La violenza psicologica si distingue per la sua natura subdola: può avvenire quotidianamente senza che la vittima la riconosca subito come abuso. Riconoscere i segnali è fondamentale per spezzare il ciclo.

Ecco alcuni dei principali indicatori:

  • Critiche costanti e distruttive: L’abusante utilizza il linguaggio per svalutare la vittima, ad esempio criticando continuamente il suo aspetto, le sue capacità o le sue decisioni. Questo genera insicurezza e dipendenza emotiva.
  • Svalutazione dei sentimenti: La vittima viene accusata di essere “troppo sensibile” o di “esagerare”, invalidando così le sue emozioni.
  • Gaslighting: L’abusante manipola la percezione della realtà, facendo dubitare la vittima dei suoi ricordi o del suo giudizio.
  • Isolamento sociale: Viene esercitata pressione per limitare i rapporti della vittima con amici e familiari, aumentando la dipendenza emotiva.
  • Minacce e intimidazioni sottili: Non sempre esplicite, ma sufficienti a generare paura.

Secondo l’Osservatorio sulla violenza, quasi l’80% delle forme di violenza verbale e psicologica si verifica in ambito familiare o relazionale, rendendo ancora più difficile per la vittima cercare aiuto.

Le conseguenze della violenza psicologica sulla vittima

Le ferite lasciate dalla violenza verbale non si vedono, ma lasciano segni profondi nell’anima. Gli effetti a breve e lungo termine includono:

  • Danni emotivi e psicologici: Depressione, ansia, attacchi di panico e bassa autostima sono comuni tra le vittime.
  • Disturbi relazionali: La paura di fidarsi degli altri e la difficoltà a costruire nuove relazioni sane sono effetti collaterali frequenti.
  • Conseguenze fisiche: Stress cronico, disturbi gastrointestinali e problemi cardiaci sono risposte del corpo all’abuso psicologico.
  • Autolesionismo o idee suicidarie: Nei casi più gravi, la vittima può sviluppare pensieri autodistruttivi.

Un report del CNR del 2022 evidenzia che oltre 2,5 milioni di donne in Italia vivono in una situazione di violenza psicologica, molte delle quali non denunciano per paura, vergogna o mancanza di supporto.

Strategie per affrontare e denunciare la violenza verbale

La violenza psicologica può sembrare insormontabile, ma esistono modi per affrontarla e uscirne. Ecco alcune strategie utili:

  • Riconoscere il problema: Il primo passo è ammettere a sé stessi di essere vittima di violenza. Questo può essere difficile, soprattutto se l’abuso è stato normalizzato.
  • Cercare supporto: Parlare con una persona di fiducia – che sia un amico, un familiare o un terapeuta – è fondamentale per non affrontare la situazione da soli.
  • Informarsi sui propri diritti: Conoscere le leggi e le risorse disponibili può dare la forza necessaria per denunciare.
  • Rivolgersi a centri antiviolenza: In Italia esistono molte associazioni come Telefono Rosa e Centri di ascolto che offrono supporto gratuito.
  • Pianificare una via di fuga: Se l’abuso avviene in una relazione, è importante avere un piano per allontanarsi in sicurezza.

Secondo il Ministero dell’Interno, il 2023 ha registrato un aumento delle denunce di violenza psicologica, segno che le campagne di sensibilizzazione stanno iniziando a fare effetto.

Il ruolo della sensibilizzazione nella Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, celebrata ogni 25 novembre, è un’occasione fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica su tutte le forme di abuso. Le campagne educative mirano a:

  • Informare sulle diverse tipologie di violenza: Non solo fisica, ma anche verbale, psicologica, economica e digitale.
  • Promuovere la denuncia: Rendere le vittime consapevoli delle risorse disponibili.
  • Coinvolgere gli uomini nel cambiamento: Molte iniziative mirano a educare gli uomini sull’importanza del rispetto e della parità di genere.

Un dato significativo fornito dall’ONU è che 1 donna su 3 nel mondo ha subito una qualche forma di violenza, sottolineando quanto sia urgente affrontare il problema su scala globale.

Rappresentazione di una donna che subisce violenza verbale

La violenza verbale e psicologica è una forma di abuso spesso trascurata ma incredibilmente dannosa. Riconoscerla e denunciarla è il primo passo per spezzare il ciclo. La Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne ci ricorda che abbiamo tutti il dovere di ascoltare, supportare e agire per costruire un futuro più sicuro e giusto.

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